Analogie e differenze fra
Medicina Scientifica
e Medicina Tradizionale Cinese
Autore: Carlo Di Stanislao
" Solo la mediocrità si accontenta di sé stessa"
A.
Conan-Doyle.
"Congiungere gli opposti, annullare le differenze, creare
equilibrio ed armonia,
questo in fondo lo scopo del taoismo e della intera filosofia
orientale"
A. Tagliaferri,
1996.
La
medicina scientifica basata sul modello sperimentale e su sistemi di tipo
deduttivo, poco sembra avere in comune con i sistemi guaritori e medici
tradizionali, sia di tipo magico-soteriologico che strutturati attraverso
visioni filosofiche affatto particolari e di tipo squisitamente empirico e
fenomenologico[1].Mentre la
scienza medica procede attraverso studi d'evidenza clinica le medicine
tradizionali o complementari percorrono sovente vie diverse come studi aperti e
non controllati, segnalazioni di casi singoli, ecc.[2]
Esistono ampie differenze di scopi, di linguaggio ed anche concettuali fra
medicina scientifica e Medicina Tradizionale Cinese (MTC), ma, riteniamo, molto
spesso più enfatizzate di quanto strettamente necessario[3]
. A titolo di pure e esempio segnaliamo che, le apparenti differenze nei
concetti di salute e di malattia sono emerse in modo radicale solo negli ultimi
decenni e da quando la medicina scientifica ha assunto uno stretto e forse
troppo rigido carattere statistico. Se ci riferiamo agli elementi-base del
pensiero medico occidentale (ovvero scientifico) [4]
e di quello che informa la medicina orientale[5]
non troviamo grandi differenze. Per entrambi i metodi tutti gli organismi
viventi che si ritrovano in un certo ambiente sono esposti ad innumerevoli
influenze di ordine fisico, chimico e biologico. Per questo motivo le strutture
e le funzioni si modificano incessantemente lungo l'arco della vita e, come
proprietà prioritaria degli esseri viventi, si registra un adattamento
funzionale alle influenze esterne garantita da sistemi, più o meno complessi,
di "autocontrollo" e di "omeostasi"[6]
[7]
[8].
Ovviamente le possibilità d'adattamento (e quindi di conservazione della
salute) degli esseri viventi non sono inesauribili e, di là da certi limiti,
l'organismo non può modificare l'intensità delle proprie funzioni e tende o a
rimanere nello stato di massima prestazione o a regredire da questo e a
modificare, in modo progressivo, il proprio ambiente interno. In questo modo
sia per la medicina scientifica che per le medicine tradizionali, lo stato di
salute deriva da un equilibrio ideale, equilibrio molto plastico ed instabile,
con oscillazioni incessanti attorno ad un valore basale [9]
[10]
[11]. Tuttavia, negli ultimi trenta anni,
l'affermarsi, nel mondo scientifico e sperimentale, del determinismo statistico
(nel tentativo di identificare i valori normali e patologici di una qualsiasi
variabile inserita in curve gaussiane), al termine di salute si è, di fatto,
sostituito il termine di "normalità" e a quello di malattia quello di
"anormalità", il che, pur valido sotto il profilo matematico, induce
a considerazioni molto ampie, critiche e con numerose riserve. Passata da
assunti biologici a contenuti statistici la medicina scientifica, dagli anni
sessanta-settanta, ha sostituito alla definizione di salute quello, più agevole
di "stato normale", creato, in definitiva, attraverso un'analisi
matematica dell'intensità dei fenomeni[12]
[13].Secondo
questo ormai diffuso modo di vedere l'idea di malattia deriva da uno
spostamento di un carattere da un valore di normalità individuato
statisticamente, ad un valore diverso che, lungi dall'implicare una
perturbazione d'equilibrio ideale o desiderabile per l'individuo, finisce per
costituire l'unico parametro di riferimento del biologo e del clinico. Pertanto
l'unico problema (o comunque il problema preminente) della moderna biomedicina
sembra essere quello della corretta identificazione dei valori normali di
riferimento, tralasciando argomenti di natura assiologica che riguardano la
medicina come scienza naturale e non come scienza esatta. Da quanto sopra
argomentato si può facilmente arguire che l'attuale medicina giudica salute e
malattia in termini numerici e statistici e, dimenticando il problema
dell'individualità, non giudica più l'adattamento dinamico e progressivo fra
uomo ed ambiente, ma semplicemente di quanto un valore (chimico o morfologico)
si discosti dal suo indice ideale nella popolazione generale. Diverso è stato,
invece, l'iter storico, delle medicine tradizionali o "sacre": le più
antiche forme guaritorie di tipo magico-apotropaico, giunte intatte sino ai
nostri giorni ed ancora applicate su oltre 1\3 della popolazione terrestre.
Quando usiamo l’aggettivo “sacro” per definire queste medicine, non intendiamo
contenuti di natura religiosa, ma una costante ricerca d'armonia fra microcosmo
e macrocosmo, interiorità ed esteriorità, fra l’individuale ed il collettivo (sacer in latino indica il grado
d'equilibrio raggiunto fra gli opposti). Gli scopi della ricerca “sacra” o
“tradizionale” sono quelli relativi alla comprensione dell’Uomo e
dell’Universo, attraverso un’analisi millenaria degli elementi che condizionano
il divenire umano ed i fenomeni naturali, secondo l’assioma antico tian ren he jie (“l’uomo ed il cielo
rispondono alle stesse leggi”).
Prima ancora che olistiche queste medicine
sono ecologiche e sviluppano un programma ben definito che porti l’uomo ad
imparare a vivere nel proprio ambiente, nel proprio villaggio, nella propria
città (oikos in greco vuol dire “casa”,
“abitazione”) [14]. Certo
anche la medicina scientifica si è posto il problema dell'individualità e già
Sigerist, nel 1947, aveva affermato "che le malattie non esistono, ma
esistono individui malati[15]".Tuttavia,
nella sostanza, l'attuale medicina fatta di "trend" ed
"algoritmi", di fatto respinge quest'assioma di origine ipprocratica,
ignorando che esistono fattori predisponenti e costituzione che, in misura
diversa, possono interpretare l'adattamento all'ambiente ed il binomio dinamico
fra salute e malattia. Ancora all'inizio degli anni settanta alcuni clinici,
memori della lezione costituzionalista di Achille De Giovanni e Giacomo Viola,
sostenevano una medicina "individualistica"[16],
mentre oggi non tanto e non solo i sintomi ed i segni, ma piuttosto il
comportamento dei "valori" ha assunto un carattere assoluto e
preminente. Nella pratica, pertanto, la moderna medicina sembra essere distante
dal concetto di salute espresso dall'OMS solo 23 anni fa: "stato di
completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto assenza di
malattia o di infermità". Oggi la contrapposizione fra salute e malattia
non sembra più essere giocata sulla percezione individuale, ma valutata in
ragione di dati strumentali ed ematochimici che non tengono in nessun conto le
psicodinamiche individuali, né nella debita considerazione che la scala fra
normalità ed anormalità e molto grande e con infinite gradazioni individuali[17].Il
problema, in verità, non è di poco conto, né soltanto d'importanza semantica o
marginale. Anche al di fuori della stretta sfera scientifica, sotto il profilo
del diritto, poiché "ogni cittadino è garantito nella tutela della
salute" (Art. 32 della Costituzione), la definizione di questo stato
assume valore di gran rilevanza etica, giurisprudenziale e generale. Nella
tradizione comune a tutti i popoli, la salute s'identifica con uno stato
escatologico di benessere, una garanzia di forza vitale per se stessi e per
l'intera comunità. Nel mondo greco e romano la Salute s'identifica con la
Fortuna e con le figure "mediche-salvatiche" d'Igea e d'Asclepio.
Attualmente sembra ai medici più avvertiti e sensibili, che l'idea di salute e
di malattia si stia concentrando su valori asimmetrici, presi come buoni ma che
non sempre possono assumere il significato di misuratori di un certo grado
d'equilibrio o squilibrio. Dal concetto di "milieu interieur" di C.
Bernard all'omeostasi di Canon, sino alla "teoria dei sistemi" di
Houk, gli elementi generali di giudizio possono valere solo a livello teorico e
mai o quasi mai essere rapportati a singole realtà[18]
[19]
[20]
[21]L'errore
che oggi si commette, secondo alcuni, è lo stesso che la fisica commise nel
secolo scorso[22].Da un
universo statico, deterministico, compiutamente prevedibile e conoscibile,
attraverso la rivoluzione quantistica e la cosmologia, si è passati ad
intravedere una natura in continua, tumultuosa evoluzione, conoscibile solo
parzialmente ed entro ampi margini d'incertezza. C'è un'arroganza di fondo
nella scienza medica attuale che crede, in diversi campi, di aver scoperto
verità universali, omogenee e definitive, mentre la rottura epistemologica di
Heisenberg e la dimostrazione che "natura
fecit saltus", ci dovrebbe ricondurre ad una centralità dell'uomo che
ci appare piuttosto dimenticata.
Molto spesso, inoltre, solo per pigrizia mentale non si tenta di coniugare contenuti solo apparentemente diversi. In effetti, il linguaggio scientifico e quello analogico sembrano opporsi in modo assoluto, ma è possibile trovare molti punti e molti aspetti comuni. Solo per fare un esempio fra i meno frequentati, è possibile trovare delle interconnessioni fra definizioni eziopatogenetiche scientifiche e tradizionali nel campo oncologico e delle oscillazioni ponderali[23], ovvero dei comuni denominatori in campo dietologico, come da noi recentemente rilevato[24].Aspetti e definizioni comuni (o accomunabili, con encomiabile sforzo di superamento degli opposti) si sono resi particolarmente possibili in campo immunologico ed allergologico[25] [26] [27]. Nonostante siano state effettuate anche in Italia ricerche varie sull'azione immunomodulante ed antillargica d'agopuntura e formule erboristiche cinesid, i risultati sono considerati come non probativi poiché le ricerche non sono state effettuate secondo i criteri degli studi randomizzati. Tuttavia si segnala ormai da più parti che anche studi aperti, se opportunamente numerosi e con risultati ripetuti nel tempo e, soprattutto, la qualità precipita dal paziente, possono essere e considerarsi probativi[28]. Fra il 1997 ed il primo semestre del 2.000 abbiamo sviluppato cinque studi differenti su dermatite atopica del bambino e dell'adulto, orticaria cronica ed oculorinite allergica, trattati sia con piante cinesi che mediante agopuntura. Ne tracciamo un breve riassunto rimandando ai lavori originali[29] [30] [31] [32]per maggiori ragguagli.
A) Dermatite atopica dell'infanzia
La nostra ricerca, svoltasi fra la fine del
1997 e l’inizio del 1998, ha riguardato un gruppo di 20 bambini di età compresa
fra gli 8 ed i 13 anni, 12 di sesso femminile ed 8 di sesso maschile, con gradi
medio-gravi di eczema costituzionale secondo i criteri di Hanifin e Rajka.
Tutti i genitori erano stati informati dello
scopo dello studio e delle caratteristiche del preparato in sperimentazione.
A
differenza di altre formule erboristiche cinesi impiegate in corso di eczema
costituzionale, quella da noi
utilizzata (brevetto Lao Dan S.r.l., Milano) non conteneva piante
potenzialmente tossiche, era formulata in estratto secco concentrato molto
idrosolubile e risultava di discreta palatabilità e facile assunzione. La
composizione e l’azione dei principi attivi sono riassunte nella Tav.1
TAV.1: Principi Ed Azione dei Fitoprincipi della formula impiegata
Nome cinese |
Nome latino
|
Azione |
Baihao
|
Paeonia alba
radix |
Antiflogistica
ed antipruriginosa. Riduce prostaglandine e sostanza P |
Shengjiang
|
Zinziber off
rhizoma |
Ricco di olii
aromatici. Riduce flogosi e prurito. Idrata la pelle. |
Fushen
|
Kokia scoparia |
Combatte
l’eczema (forse azione su ICAM e VCAM 1) |
Guizhi
|
Cinnamum
ramulus |
Antiflogistico
e diaforetico |
Gan
Cao
|
Glyccyrhiza
uralensis |
Incrementa il
cortisolo endogeno |
Tutti i bambini inclusi presentavano fasi
floride di patologia, insorta da un minimo di 5 ad un massimo di 12 giorni
(media 8,5 giorni). Tutti i bambini avevano eseguito determinazione di IgE
totali e specifiche, 15 prick test per pneumo e trofo allergeni e 5 patch test
della serie GIRDCA. Tutti mostravano livelli elevati di IgE totali (>100
mU/ml) mentre la positività per prick test evidenziavano forme miste con
prevalente risposta allergica immediata per acari maggiori ed alimenti
(soprattutto latte e uova). Il gruppo di pazienti preso in considerazione era
caratterizzato da un numero medio di episodi di dermatite atopica ogni 5-6
settimane con periodi di medicalizzazione compresi tra i 10 e i 30 giorni
mediante topici steroidei ed antistaminici per os.
Nessuno,
tuttavia, era stato sottoposto, da almeno due settimane, a terapie sistemiche
antistaminiche, cortisoniche o antidisreattive. Nove di essi (45%) avevano
applicato sulle aree di eczema topici steroidei (idrocortisone butirrato,
mometasone, clobetasolo), ma, per almeno cinque giorni prima dello studio, tale
topici erano stati sospesi.
Lo
studio ha avuto la durata di un mese con controlli settimanali (T0-T4), sia
clinici che ematochimici (ECPs, IgE totali).
Il follow up è stato di tre mesi
Nessun
paziente è uscito dallo studio e non si sono mai registrati fenomeni di
intolleranza gastrica o sistemica (rallentamento, sonnolenza, cefalea, ecc.).
I
più comuni parametri chimico-biologici (emocromo con formula, transaminasi, bilirubina,
g
-GT, fosfatasi alcalina, protidogramma, creatinina, esame urine) non ha subito
variazioni dalla norma, con due controlli uno all’inizio e l’altro alla fine
della terapia.
Il
grafico 1 è relativa all’andamento degli
“scores” clinici calcolati sulla base della scala numerica proposta dall’European Task Force on Atopic
Dermatitis nel 1991.
Il decremento è risultato significativo dalla
fine della seconda settimana, ma un miglioramento del prurito, risultava
evidente dopo appena 4/5 giorni.
Circa
l’andamento della Proteina cationica eosinofilica (ECP), che rappresenta una
misura della flogosi atopica secondo vari AA, abbiamo registrato decrementi
significativi fin dal primo controllo e progressive riduzioni fino alla fine
della terapia.
Non
si sono invece avute riduzione del livello di IgE totali circolanti.
Circa
il follow-up abbiamo avuto recidive generalizzate alla fine del terzo mese in
12 pazienti (60%).
Nei
tre mesi successivi alla sospensione del trattamento l’impiego di corticosteroidi topici (in cm di
prodotto/die) è rimasto al di sotto dei 5 cm (non superiore al 10% della
superficie corporea).
B)
Rinite allergica
Il nostro studio ha riguardato l'impiego, come sintomatico,
del principio erboristico cinese E Bu Shi
Cao (herba Centipeta minima), formulato in estratto concentrato (rapporto
estrattivo 5:1) prodotto dalla Lao Dan S.r.l. di Milano. E Bu Shi Cao è un principio inserito fra quelli che "liberano
la superficie", più in particolare che combattono il
"Vento-Freddo" (come Xin Yi, Gang
Er Zi, Gao Ben, Fan Feng, Bai Zhi, ecc.). Diffuso in tutta la Cina è una
Composita che si raccoglie a Maggio e Giugno (fioritura anticipata rispetto
alla Ambrosia ed all'Artemisia sia vulgaris che absinthium). La pianta intera
seccata al sole ha sapore piccante e natura leggermente tiepida. I meridiani
destinatari sono il Polmone ed il Fegato e le modalità d'azione: disperdere
il Vento, aprire gli Orifizi, calmare la tosse, eliminare il catarro e
combattere il dolore. La clinica farmacoterapica attuale la indica nelle riniti
con gonfiore della faccia e della testa e nelle rinosinusiti allergiche. In
Cina la impiega come gocce nasali (al 20%) con cloromicetina (clorafenicolo)
allo 0.2% in corso di rinopatie suppurative o produttive. In caso di segni rinobronchiali
(tosse con espettorato fluido abbondante) la si usa in associazione con
pericarpium Citri reticulatae e Pinella ternata. È usata anche nei reumatismi,
nei morsi di serpenti ed insetti (azione antistaminica?) nelle enteriti e nelle
dissenterie. È priva di tossicità e può essere usata (a 3-6 grammi die in
decotto) per lunghi periodi di tempo[33].
Sono stati arruolati venti pazienti di ambo i sessi, tutti
affetti da oculorinite stagionale con ipersensibilità documentata (in vivo ed
in vitro) per Graminaceae ed Urticaceae (Parietaria judaica e/o officinalis),
divisi in due gruppi omogenei (dieci soggetti ciascuno) il primo trattato, il
secondo che non ha ricevuto alcuna terapia di fondo. Il gruppo trattato (Gruppo
A) aveva un'età media di 33.5 anni ed il gruppo non trattato (Gruppo B) di
32.5. Sono stati esclusi soggetti con deviazioni settali, ipertrofia dei
turbinati, sindromi rinobronchiali o in gravidanza. Il periodo prescelto (in
rapporto alle quote polliniche di significatività allergologica, mediante
misurazione con " Pollentrap" Lanzoni VPPS 2000 e misurazione
giornaliera) è stato da metà Aprile a metà Giugno 1996.
E Bu Shi Cao era dato in polvere, sciolto in acqua, bis in diem dopo i
pasti (colazione e cena) alla dose di 3 g die complessivamente.
Entrambi i gruppi
potevano assumere, al bisogno, spray topico nasale a base di fluticasone
proprionato e/o collirio con cromalin-sodico ed antistaminico.
I controlli clinici ed allergologici (tampone nasale e
congiuntivale,) sono stati eseguiti settimanalmente nei tre mesi dello studio,
mentre gli esami chimico-clinici generali (SMA II) e specifici (ECPs, IgE
totali) ogni 15 giorni e per un totale di sei volte per ogni paziente.
Naturalmente lo SMA II (Emocromo con formula., Transaminasi, LDH, HBD,
gamma-GT, Bilirubina totale e frazionata, PT, PTT, colesterolo, Triglicerdi,
Uricemia, Azotemia, Glicemia, Esame urine con sedimento) sono stati effettuati
solo nel gruppo A (attivo). Tutti i pazienti hanno tenuto un diario
giornaliero dei sintomi e dell'uso di farmaci topici. Nessun paziente è uscito
dallo studio.
Per quanto concerne gli "scores" clinici (a tre
livelli: 0 assente; 1 lieve; 2 medio; 3 grave) si sono valutati sia i segni
oculari (dolore, lacrimazione, fotofobia) che rinologici (rinorrea,
ostruzione, starnuti, iposmia). Il Gruppo A ha avuto un punteggio di 8 in
Aprile, 10 in Maggio e 6 in Giugno; il Gruppo B di 7, 12, e 14. La valutazione
del p secondo Wilcoxon ha indicato nette differenze fra i due gruppi (inf a
0.01 a favore del Gruppo trattato) (Graf. 2). Per quanto concerne le giornate
d'impiego dei topici sintomatici abbiamo registrato: Gruppo A 3 giorni in
Aprile, 12 in Maggio e 10 in Giugno; Gruppo B 15 in Aprile, 18 in Maggio e 21
in Giugno (p inf. a 0.001).
Il conteggio degli eosinofili e basofili (conteggio doppio
presso il Centro Allergologico e a cura del prof. M. Bologna della Cattedra di
Patologia Generale I-Immunologia dell'Università dell'Aquila nei secreti nasale
e congiuntivale ha messo in evidenza netta differenza (p inf. a 0.05 in ambo i
casi) a favore del Gruppo A. Significativa, anche, la variazione del livello
(radioimmunologico con metodo ALK-Abellò Cap-System) di proteina cationica
eosinofila nel sangue (ECPs) (p inf. a 0.02).
Non si sono invece registrate variazioni significative nei
due gruppi (p superiore a 0.05) delle IgE totali (metodica PRIST). Nessuna
variazione dei parametri ematochimici d base si è registrata nel gruppo
trattato e solo tre pazienti (33.3%), di cui 2 donne, hanno lamentato pirosi e
nausea nei primo quattro-sette giorni di terapia.
L'insieme di questi dati ci permette di affermare che il
preparato E Bu Shi Cao è un principio dotato di incisiva azione
antiallergica in sede oculonasale, maneggevole e privo di tossicità, capace di
ridurre gli indici di flogosi immunoindotta.
Poiché non determina variazioni nelle IgE si può ritenere
che esso agisca nella fase afferente (mastocitaria-basofilica ed eosinofila)
della flogosi allergica.
A differenza di altri trattamenti erboristici
precedentemente da noi sperimentati (elicrisio, plantago, liquirizia, ribes,
ecc.) non necessita di pretrattamento rispetto alla stagione pollinica ed alla
insorgenza dei sintomi.
Gli
scores derivano dalla somma dei sintomi prurito-starnuti, rinorrea, naso
chiuso, alterazione dell'olfatto, fotofobia, lacrimazione, dolore oculare con
valori 0 (assente); 1 (lieve); 2
(medio); 3 (grave).
C)
Pillinosi
Lo studio condotto nel 1999 ha
riguardato 20 individui d'ambo i sessi, d'età adulta, con pollinosi
determinante disturbi oculo-nasali, trattati mediante agopuntura dei cosiddetti
punti Mu. Oltre ad un miglioramento clinico abbiamo potuto registrare (Graf. 3)
una netta riduzione delle IgE nasali¡ a fine
trattamento (T1) e durante il picco pollinico specifico (T2).
D) Dermatite atopica dell'adulto
Allo scopo di valutare l'efficacia clinica obiettiva e
subbiettiva della formula Gui Zhi Tang in
estratto secco nella D.A. dell'adulto, abbiamo condotto una ricerca, non
randomizzati né controllata, su un gruppo consecutivo di adulti di ambo i
sessi, con forme di media gravità di D.A. che non rispondevano ai soli topici
steroidei ed antistamici (anti H1 ed idrossizina) per via orale.
Le caratteristiche generali della coorte sono riportate nella sottostante tabella:
-
Totale pazienti: 53
-
Pazienti che hanno completato lo
studio: 47
-
Drop-out:
6 (4 nel primo mese 1 nel
secondo ed 1 durante follow up).
-
Uomini: 23
-
Donne: 24
- Età: 19-31 anni
Tutti gli individui, dopo aver firmato un consenso
informato, assumevano 1,5 g/bis in diem, in acqua tiepida, di polvere di Gui Zhi Tang•, presa regolarmente a
stomaco pieno dopo colazione e dopo cena. Il periodo attivo ha avuto la durata
di 90 giorni ed il follow-up di 2 mesi.
Sono stati esclusi dallo studio donne in gravidanza o
pazienti con grave compromissione mentale.
Ogni paziente è stato sottoposto a visite prima quindicinali (periodo
attivo) e poi mensili (follow-up), per un totale di otto visite per paziente.
Sono stati eseguiti controlli all'inizio ed alla fine della terapia che hanno
riguardato i seguenti parametri ematochimici[34]:
-
Emocromo
-
Glicemia
-
Colesterolo
-
Azotemia
-
Creatininemia
-
Uricemia
-
Transaminasi
-
Fosfatasi alcalina
-
Bilirubina
-
IgE totali
-
Proteina cationica eosinofila (Ecps)q
-
Esame urine.
In caso di acuzie i pazienti (che
entravano nella fase attiva dopo un wash-out di almeno due settimane e quindi
presentavano forme franche di eczema) potevano usare (misurandone la quantità
in cm dopo opportuno addestramento) impiegare topicamente idrocortisone-butirrato
in veicolo cremoso ed alla concentrazione dell'1%.
Solo 6 pazienti sono usciti, in periodi diversi dallo
studio e nessuno a causa di modificazioni ematochimiche o disturbi
gastrointestinali.
L'indice di gravità è stato valutato secondo lo SCORAD,
sistema numerico di riferimento accettato a livello internazionale.
Nel Graf. 4 sono riportati i valori numerici relativi al
periodo attivo (T0-T1) ed al follow up (T3).
Nel Graf. 5
invece, sono riportati i livelli di IgE e dell'ECPs che non hanno mostrato
variazioni indicative a fine terapia e durante il follow-up, indicando che i
principi vegetali presenti nella formula usata non svolgono né azione
immunomodulante né influenzano l'attività degli eosinofili.
E)
Orticaria cronica
Nei primi dieci mesi
del 1998 abbiamo potuto esaminare, in modo consecutivo, 37 casi di
orticaria-angioedema ad andamento cronico (durata media 15.8 settimane). In 18
casi è stato possibile giungere ad una diagnosi etiologica (focalità,
parrassitosi, intolleranze a farmaci e/o additavi, ecc.), nei restanti 19
l'origine non è risultata dai dati clinici e dalle ricerche in vivo (prick,
prick-by-prick, provocazione orale in doppio cieco, Vegatest) ed in vitro
(indici di flogosi, TAS, TAF, Monospot, anticorpi IgG ed IgM antiherpes, parvovirus,
cytomegalovirus, C1 inattivatore, immunocomplessi, frazioni C3-C4 del
complemento, sodio, potassio, calcio, magnesio, uricemia, bilirubinemia,
markers dell'epatite e tumorali, IgE totali e specifiche per i comuni pneumo e
trofoallergeni, sottopopolazioni linfocitarie, esame parassitologico delle feci
dopo lassativo ed in tre campioni). In
5 dei 19 pazienti (26.3%) è stato possibile dimostrare una risposta immediata
positiva (++/+++ entro 30 minuti) all'introduzione intradermica di 0.1 ml di
siero autologo. In tutti, inoltre, livelli elevati di IL-10 (da 7.6 a 12 mU/ml)
con normalità dell'IL-2 e 6 e dell'ECPs (metodica Cap System Farmacia). Non ci
è stato invece possibile documentare la presenza di IgG anti Fc-epsilon RI-alfa
delle IgE per carenza tecnica. Sotto il profilo energetico (secondo la Medicina
Cinese) tutti i pazienti (3 donne e 2 uomini, di età compresa fra i 19 ed i 55
anni) presentavano "vuoto di Sangue di Fegato con liberazione di
Vento". Una cefalea vasomotoria era presente in 4 casi, 3 pazienti
soffrivano di ipertensione fugace, 2 di congiuntivite aspecifica primaverile.
Tutti e 5 , infine, una lingua tremolante ed un polso teso a corda (xian), associati ad insonnia e/o sonno
agitato ed incubi frequenti.
Secondo le indicazioni degli AA cinesi di maggiore esperienza abbiamo trattato (stimolazione manuale fino al "deqi", con metodica rotatoria ampia e lenta e trattamento singolo di 30 minuti) i punti:
- Sanyinjiao (SP
6) : che tonifica il sangue e lo Yin; combatte indirettamente il Vento e
presenta varie indicazioni dermatologiche.
- Qimen
(LR 14): punto Mo del Fegato, dotato di specifica azione di
tonificazione del Sangue del Fegato.
- Fengmen (BL 12): punto Vento per eccellenza, capace di disperde il Vento sia interno che esterno ed impiegato per dermopatie sia acute che croniche.
Le sedute sono state
bisettimanali per un tolale di dieci (5 settimane di terapia).
In caso di acuzie di
notevole intensità o durata, il paziente poteva assumere per os citerizina in
dosi unitarie di 10 mg.
Abbiamo valutato
l'intensità delle crisi (con punteggio da 0 = assente a 4 = grave) ed ancora il
consumo dei farmaci.
Alla fine della
terapia abbiamo valutato anche il livello di IL-10 (Graf. 5) e la risposta
globale al trattamento (scomparsa, riduzione, invariato) (Graf. 6).
In soli due pazienti (40%) si è avuto, a fine terapia, una riduzione significativa (di 1/3) dell’area del pomfo, dopo intradermoeazione al siero autologo.
Dopo 3 mesi non si
sono, inoltre, registrate recidive necessitanti di terapia e si è documentato
un ulteriore decremento del livello di IL-10.
Questi cinque lavori non possono definirsi
scientificamente validi ed inoltre hanno il demerito di non misurare il
beneficio economico a confronto con terapie convenzionali, cosa che invece
abbiamo fatto in altri campi specialistici[35].
Ma poiché il nostro scopo di medici, convenzionali o no,
è quello di curare i malanni, dovrebbero essere accolti con benevolo interesse
i contributi diversi, da parte di gruppi differenti, che, anche se in modo
empirico, perseguono chiari scopi e ben precise direttive.
Se vogliamo davvero comporre una "rivoluzione"
nella medicina dobbiamo saper prevedere, nel futuro, iniziative nuove, nuove
modalità di verifica, strategie di controllo e, principalmente, individuare
chi, in ambito biomedico ed alternativo, possa riunirci attorno ad una
"tavola rotonda", con comuni intenti e condivise iniziative[36]
a mezza strada fra empirismo fenomenologico e rigidità scientifica.
Indirizzo
per estratti e chiarimenti
Carlo Di
Stanislao
Via Comunità Europea, 12
67100 L'Aquila
-
Tel.
0862317676 (lunedì ore 15-20)
-
Fax.
(ore ufficio): 0862313500
-
E-mail:
amsaaq@tin.it
d Si vedano
lavori su www.agopunrura.org/Nostri
Sostenitori/Lao Dan
¡ Mediante
dispositivo colorimetrico Rhinoquick della SARM S.r.l. di Guidonia (RM).
[1]Micozzi M.S. (ed.):
Current Review of Complementary Medicine., Ed. Current Medicine,
Philadelphia, 1999.
[2] SIA: Libro Bianco sull'agopuntura e le altre terapie
energetiche estremo-orientali, Ed. SIA/CEA, Milano, 2.000.
[3] Di Stanislao C.: analogie e differenze nel concetto di
salute e di malattia fra medicina scientifica e medicina tradizionale cinese,
XV Incontro di Medicina Estetica, Ortona, 26-28 maggio 2.000, Atti, in corso di
pubblicazione su Fogli di Estetica.
[4] Austoni M., Federspil G.: Principi di Metodologia clinica,
Ed. CEDAM, Padova, 1975.
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