DEPRESSIONE E NORMALITA'

Di Claudio Ajmone




Dati recenti forniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' dicono che il 10 % circa degli uomini e il 25 % delle donne soffrono di depressione; facilmente questi dati sottostimano il problema. Il primo a darne una descrizione clinica fu Ippocrate nel IV secolo a.c. che la chiamo' "melancolia" (dal greco melas = nero e chole' = bile) ritenendo che la "bile nera" avvelenasse il cervello e l'anima. Areto, medico vissuto nel nel II secolo d.c. descrisse con cura le fasi della psicosi maniaco-depressiva. Per secoli fu considerata come una malattia organica e come tale trattata. Si dovra' attendere fino al 1911 per vedere la nascita di una teoria psicologica che tentasse di dare una spiegazione alternativa. Questo merito va attribuito allo psicoanalista Karl Abrahm. Da allora altre teorie sono sorte per spiegare questo disturbo e con esse altre metodologie di indagine e approci terapeutici.

I sintomi che gli antichi studiosi avevano descritto sono sostanzialmente gli stessi che ancora oggi vengono utilizzati per la diagnosi di depressione.

Sinteticamente essi sono:

1) alterazione dell'umore:tristezza, solitudine, apatia;

2) concetto negativo di se': con autorimproveri e autoaccuse;

3) desideri autopunitivi e regressivi: di morte, di nascondersi, di fuga;

4) alterazioni vegetative:alimentazione anomala, insonnia,ipersonnia, risveglio precoce, calo della libido ;

5) comportamento psicomotorio: rallentato o agitato;

6) sintomi fisici funzionali: mal di testa, vertigini o debolezza,scoordinamento motorio, difficolta' respiratorie, stitichezza o diarrea,tensione all'uretra, dolori addominali, nausea o problemi allo stomaco, dolori e crampi alla schiena e alle gambe, pruriti o sensazioni di"pelle d'oca", debolezza generale, tremiti.

Inoltre oggi sappiamo con certezza che:

1) colpisce tutte le fasce di eta' dal bambino di pochi mesi all'anziano;

2) colpisce indiscriminatamente tutte le fasce socioculturali;

3) e' la patologia psichiatrica piu' diffusa tra la popolazione;

4) e' la quarta patologia in assoluto per incidenza statistica in Italia (incluse le patologie organiche);

5) il 70-80 % dei suicidi avvengono a causa della depressione;

6) puo' coesistere con altre patologie neurotiche, psicotiche, organiche.

I sintomi elencati al punto 6) sono oggetto di controversia in quanto solo alcuni sono correlati statisticamente in modo significativo con la depressione ed in effetti sono presenti anche in altre patologie. Non e' necessario che tutti i sintomi siano presenti per essere depressi (per fortuna) ed inoltre ogni sintomo puo' variare da lieve a grave.Si tratta percio' di un disturbo "personalizzato".

La classificazione delle depressioni e' sempre stata oggetto di controversie per cui non deve destare meraviglia se si incontrano discordanti interpretazioni. La maggior parte degli specialisti si attiene alla classificazione dall'American Psychiatric Association che ha redatto la quarta versione del Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders (D.S.M. IV).In tale manuale essa e' classificata come disturbo dell'umore come segue:

DISTURBI DELL'UMORE

A) ALTERAZIONI DELL'UMORE

B) DISTURBI DEPRESSIVI UNIPOLARI:

1 - depressione maggiore;

2 - distimia;

3 - disturbi depressivi non altrimenti specificati;

C) DISTURBI BIPOLARI: psicosi maniaco-depressiva

D) ALTRI DISTURBI DELL'UMORE CAUSATI DA: malattie, neoplasie, traumi,intossicazioni.

Esse possono insorgere a tutte le eta' in modo repentino o subdolamente.Quando sono repentine sono generalmente reazioni ad eventi traumatici e/o stressanti o ritenuti soggettivamente tali; sono tuttavia proprio queste le depressioni che guariscono piu' rapidamente.Quelle subdole sono piu' lente e difficoltose da superare ed inoltre la persona puo' non rendersi conto dei motivi che la deprimono.

La tristezza e' un normale sentimento che ci accompagna ogni qual volta qualcosa di importante non va bene nella nostra vita, e' anche utile finche' ci induce a correre ai ripari risolvendo situazioni problematiche.In circostanze come un lutto di primo grado sarebbe anormale non provare dolore e non avere dei sintomi depressivi. Se tutto questo e' normale quando e' legittimo parlare di depressione come patologia?

Se con il passare del tempo la persona non riesce a svolgere come prima i compiti della vita ed e' in balia della disperazione o e' afflitto da ricorrenti o stabili sintomi depressivi allora certamente e' uscita dalla normalita'. Ne sono afflitti soprattutto coloro che hanno una preesistentepersonalita' neurotica. Ecco alcuni criteri che vi possono aiutare a capire se vi e' un problema significativo di natura depressiva:

da Spitzer, Endicot, Robins,1978; in A.T.Beck,1993

A - uno o piu' periodi distinti di umore disforico, o perdita diffusa di inetresse o piacere

B - cinque o piu' punti tra i seguenti:

1 - aumento o diminuzione di appetito o peso

2- sonno eccessivo o insufficiente

3 - mancanza di energia, affaticabilita', stanchezza

4 - agitazione o rallentamento psicomotorio

5 - perdita di interesse o di piacere per le attivita' consuete

6 - sentimenti di autorimprovero, di colpa

7 - diminuita capacita' di pensare e concentrarsi

8 - pensieri ricorrenti di morte o suicidio

C - durata degli aspetti disforici di almeno due settimane

D - ricerca d'aiuto o impedimento funzionale prolungato

E - nessun'altra diagnosi rilevante

Sono stati elaborati numerosi tests per valutare la depressione e in questa rubrica ne potete utilizzare uno per sapere se siete depressi: e' l'Inventario della Depressione di A.T.Beck (B.D.I.) di semplice e rapidacompilazione.