FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE 
CORSO DI LAUREA DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE

ANNO ACCADEMICO 1999-2000

LAING E IL SIGNIFICATO ESISTENZIALE DELLA SCHIZOFRENIA

Relatore: Chiar.mo Prof. Giorgio Concato
Candidata: Ilaria Varaldo


 

E una donna domandò: Parlaci del dolore. Ed egli disse: Il dolore è la rottura dell'involucro che racchiude la vostra comprensione.Come il nocciolo del frutto deve rompersi,affinché il suo cuore possa stare al sole,così voi dovete conoscere il dolore.Se voi in cuore sapeste continuamente meravigliarvi dei miracoli quotidiani della vostra vita, il dolore non vi sembrerebbemeno ammirevole della gioia.E accettereste le stagioni del cuore, come avete sempre accettato il passardelle stagioni sui campi;E vegliereste con serenità negli invernidel vostro dolore.Gran parte del vostro dolore viene sceltoda voi stessiE' l'amara pozione con la quale il medicodentro di voi guarisce il vostro io malato.Perciò abbiate fede in lui e bevete il suo rimedio in silenzio e tranquillità:Poiché la sua mano ,sebbene dura e pesante ,è guidata dalla tenera mano dell'InvisibileE la coppa che porge, malgrado scotti le labbra,è stata modellata con la creta che il Vasaiohainumidito con le sue Sante lacrime. [Kahlil Gibran, tr.it. Il profetaEdizione Feltrinelli, Milano, 1991] 




INDICE



PREMESSA 

CAPITOLO 1
LA FENOMENOLOGIA SOCIALE

1.1 I FATTI DELLA VITA E IL METODO SCIENTIFICO. 
1.2 LA TEORIA DELLA PERCEZIONE PERSONALE. 
1.3 IL METODO REGRESSIVO-PROGRESSIVO 

LA SCHIZOFRENIA ESPERIENZA INTELLIGIBILE
PRIMA PARTE: MODI DI ESPERIENZA INTERPERSONALE

2.1 LA FENOMENOLOGIA DELLA FANTASIA. 
2.2 IL BISOGNO ONTOLOGICO PRIMARIO
2.3 LA CONDIZIONE SCHIZOIDE, E L'ELUSIONE 
DELL'ESPERIENZA
2.4 SVILUPPI PSICOTICI

SECONDA PARTE: 
FORME DI AZIONE INTERPERSONALE.

2.5 LA RELAZIONE COLLUSIVA. 
2.6 NORMALITÀ' E FOLLIA NELLA FAMIGLIA. 
2.7 LA MISTIFICAZIONE DELL'ESPERIENZA 
2.8 LA MISTIFICAZIONE DELLA SOCIETA' 

CAPITOLO 3

SCHIZOFRENIA UN'ESPERIENZA POSSIBILE

3.1 L'ESPERIENZA PSICOTICA 
3.2 LA METANOIA. 
3.3 KINGSLEY HALL. 
3.4 L'ESPERIENZA PSICOTERAPEUTICA 
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA.




PREMESSA

In questa tesi tenterò di delineare il pensiero di R. D. Laing sulla schizofrenia da un punto di vista esistenziale che notevolmente si differenzia dalla visione psichiatrica della stessa. Infatti, in questa sede, non si vuole stabilire se sia più valida l'interpretazione psichiatrica o quella esistenziale, ma semplicemente si intende riportare il pensiero di R. D. Laing, psichiatra esistenziale, noto per aver aderito al movimento dell'antipsichiatria negli anni settanta, a fianco di personaggi come D.Cooper e A.Esterson.
Il dibattito di quegli anni verteva sugli opposti versanti della psichiatria e dell'antipsichiatria: se da una parte si tentava di individuare le cause organiche della schizofrenia, dall'altra si cercava di dimostrare, al contrario, proprio l'inutilità, in mancanza di prove valide, di definire la schizofrenia stessa come malattia della mente mettendo piuttosto in evidenza gli effetti disabilitanti che una tale diagnosi può comportare.

A questo proposito è interessante quanto disse Laing in un intervista rilasciata a L.G.Comba "Quando lei mi chiede "che cosa è la malattia mentale", se vuol chiedermi:"ritiene necessario formulare un tale giudizio di valore" in questo caso la mia risposta è: no.Ma se la domanda"esiste la malattia mentale" si riferisce all'ipotesi che, quali che siano i fattori aggravanti che una persona può trovare nell' ambiente sociale che la circonda, esiste da parte sua una variabile predisponente genetica a crollare in uno stato di frammentazione, di allontanamento dal reale, che presenti i sintomi della" schizofrenia" , allora la mia risposta a questa domanda è che, perquanto io non abbia scelto di sostenerla, tuttavia ritengo che si tratta di un'ipotesi legittima. Ma la grande maggioranza della teoria e della pratica psichiatrica non si pone la domanda, tratta l'ipotesi come un fatto, poi opera a un livello di secondo grado.Io non sono interessato al problema dell' eziologia della malattia mentale. Devo ancora convincermi che la malattia mentale esista, indipendentemente da ipotesi e giudizi di valore" [1]. 
Credo che sia molto chiaro il significato di questa citazione: Laing è interessato non alla "schizofrenia" come malattia, ma a questo tipo di possibile esperienza dell'essere umano; è interessato cioè alla schizofrenia secondo il significato etimologico: Schiz = spezzato e Phrenos = anima o cuore. "In questo senso, lo schizofrenico è chi ha il cuore spezzato, ed anche i cuori spezzati, come si sa, guariscono, purchè si abbia abbastanza cuore da lasciarli guarire" [2].
A mio parere il pensiero di Laing è ancora oggi riproponibile e attuale perchè il nocciolo del suo pensiero resiste al di là del clima fortemente politico e utopico degli anni settanta. Infatti, alla scivente, non appare affatto decontestualizzata la sua analisi della famiglia e della società nonostante quel momento storico sia superato; questo a significare forse la sua acuta capacità di entrare nei meccanismi più profondi delle relazioni umane, laddove il cambiamento dei contesti storici non ha più senso. La sua analisi critica della società e del metodo scientifico mi appare oggi come ieri valida.
La società e la cultura attuale, basata sulla rincorsa verso modelli di efficienza e alte performance, rifugge e ha paura della sofferenza psichica poichè essa appare un assurdo ed incomprensibile ostacolo, un freno limitante al raggiungimento di tali obiettivi, che privilegiano la dimensione esteriore ed estetica della vita dell'uomo e da cui ne deriva una visione parziale e riduttiva dei disturbi psichici.
In questo contesto culturale "schizofrenico" chi non riesce a seguire il ritmo frenetico di vita è considerato un "malato", un'anomalia nell'equilibrio apparentemente stabile di un tale sistema sociale.
A mio parere il razionalismo medico scientifico ha probabilmente trascurato, per eccesso di efficienza, il significato più profondo dell' esistenza umana . 
Laing vuole proprio dissacrare questo razionalismo scientifico, utile in molti settori di studio, ma non adatto alla comprensione dell'uomo e a ciò che concerne l'esperienza umana.
Egli, con la sua esperienza di psichiatra e da un punto di vista esistenziale, ha voluto dimostrare che la "schizofrenia" non è un fenomeno incomprensibile di insorgenza improvvisa e di causa sconosciuta, ma che bensì' essa si può spiegare attraverso lo studio attento delle dinamiche familiari; egli ha cercato di individuare quei meccanismi psichici ed intrapsichici che portano un individuo alla "crisi psicotica". 
In Laing la "schizofrenia", considerata esperienza regressiva e patologica da una parte della comunità medica ufficiale, diventa invece un'esperienza possibile alla pari di altre esperienze umane; certo non una esperienza tra le più auspicabili per la sua stessa drammaticità, ma comunque un'esperienza tra le possibili.
Partendo da tali presupposti Laing ha cercato di dimostrare che la psicosi ha una sua necessità e una sua propria funzione: quella di ricostituire il sé scisso dell'individuo; alla luce di tale convinzione bloccare tale processo significa misconoscerne il suo vero significato.

In definitiva tre sono i punti fondamentali del pensiero di Laing su cui intendo soffermarmi:
· · nel primo capitolo tratterò la questione del metodo scientifico in relazione all' esperienza umana; 
· · nel secondo capitolo mostrerò come la schizofrenia sia un esperienza intelligibile;
· · nel terzo capitolo come questa sia un esperienza possibile.


Dott.ssa
Ilaria Varaldo



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