J Am Acad Child Adolesc Psychiatry. 2001 Mar;40(3):355-63.

Effetti motivazionali sul controllo inibitorio in bambini con ADHD.

Slusarek M, Velling S, Bunk D, Eggers C.

Clinic for Child and Adolescent Psychiatry, University of Essen, Germany. michael.slusarek@uni-essen.de

 

OBIETTIVO: I problemi dei bambini con disordine da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) nei compiti che misurano il controllo inibitorio spesso sono collegati teoricamente con i deficit nei processi cognitivi. Questo studio ha investigato gli effetti dei differenti incentivi motivazionali sulla capacità dei bambini di inibire le azioni progettate o in atto. METODO: In una grande città industriale tedesca, 33 bambini con ADHD sono stati paragonati a 33 membri di un gruppo combinato di bambini con disordine depressivo maggiore, disordini di ansia, disordine oppositivo provocatorio, o disordine della condotta e 33 bambini senza alcun disordine psichiatrico riguardo alle loro prestazioni in una prova stop-signal. I bambini hanno ricevuto continui feedback nelle condizioni di alto - o basso-incentivo. Le prestazioni dei bambini sono state confrontate in termini di misure qualitative (tasso di inibizione) e quantitative (tempo di reazione). RISULTATI: Non vi erano indicazioni di deficit nell'attenzione sostenuta nei bambini con ADHD. Sotto la condizione di incentivi bassi, i bambini con ADHD erano meno abili ad inibire le loro reazioni ed hanno avuto tempi di reazione maggiori allo stop-signal. Ma quando erano dati alti incentivi, i bambini con ADHD hanno effettuato l'operazione così come entrambi gli altri gruppi. CONCLUSIONI: I deficit presunti nei bambini con ADHD dovrebbero considerarsi da una prospettiva che differenzi le prestazioni dalle abilità. Ancora, i risultati sostengono una spiegazione motivazionale delle origini del controllo inibitorio abbassato nei bambini con ADHD.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Retrieve&dopt=Abstract&list_uids=11288778&query_hl=2&itool=pubmed_docsum