BMC Psychiatry. 2002 Sep 13;2:9.

Prevalenza del disordine da deficit di attenzione/iperattività in adulti in trattamento per obesità.

Altfas JR.

Behavioral Medical Center for Treatment and Research Portland, Oregon, USA. jaltfas@earthlink.net

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BACKGROUND: I pazienti obesi che mostrano un povero “focus„ durante il trattamento più spesso falliscono a perdere il peso o mantenere un peso ridotto. La valutazione di questi pazienti ne ha identificato un certo numero che ha il disordine da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), evidentemente un fattore potente che limita il successo nel controllo del peso. Dopo ricerche abbiamo visto che nessun rapporto pubblicato descrive la comorbilità dell'ADHD con l'obesità, questo rapporto è stato concepito per cominciare ad esplorare la prevalenza e le caratteristiche di questi pazienti. METODO: Le annotazioni cliniche di 215 pazienti in trattamento per obesità durante il 2000 sono state riviste. I dati raccolti e analizzati hanno incluso l'età inclusa, sesso, indice della massa corporea iniziale e finale (BMI), numero di visite della clinica, mesi del trattamento e categoria diagnostica (ADHD, qualche sintomi di ADHD, non-ADHD). I criteri del DSM-IV sono stati usati, a meno che l'età dell'inizio fosse modificata a <= 12 anni. RISULTATI: La prevalenza intera di ADHD del campione era 27.4% (IC: 21.1, 32.9), ma 42.6% (IC: 36.3% a 48.9%) per BMI>= 40. La perdita media del peso fra i pazienti obesi con ADHD (OB+ADHD) era 2.6 BMI (kg/m2) contro 4.0 per non-ADHD (NAD) (p < 0.002). Per BMI>= 40, OB+ADHD ha avuto una perdita di 2.9 di BMI contro 7.0 (NAD) (p < 0.004). OB+ADHD ha avuto più visite nella clinica, con tendenza verso una durata più lunga di trattamento. CONCLUSIONI: ADHD era altamente prevalente fra i pazienti obesi e più alto in quelli con l'obesità estrema. L'obesità comorbile ed i sintomi di ADHD hanno reso il trattamento meno riuscito confrontato alle controparti NAD. I motivi di comorbilità sono sconosciuti, ma possono coinvolgere l'attività del ricevitore della dopamina o dell'insulina del cervello. Se replicato in ulteriori studi, questi risultati hanno implicazioni importanti per il trattamento dell'obesità severa ed estrema.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=12227832&query_hl=1&itool=pubmed_DocSum

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