Token Economy
(Economia Simbolica o a Gettoni)

Claudio Ajmone

Dalla rivista Psicologia e Scuola
numero 23,Febbraio-Marzo 1985, Giunti Barbèra ed.




Questo tipo di contrattazione non è certo una novità se nel 1800 Alexander Maconochie, capitano della Royal Navy, la utilizzò con successo con i prigionieri a lui affidati nella colonia penale dell’isola di Norfolk, nel sud del Pacifico. I suoi superiori non condivisero l’inconsueto metodo e lo richiamarono in patria. L’interesse degli psicologi per questa procedura inizia negli anni sessanta e, fatalità del destino, ancora oggi è oggetto di aspre critiche.
Si tratta di un contratto educativo con il quale l’alunno (o il gruppo) pattuisce con l’educatore che l’accesso a certi rinforzatori (musica, televisione, dolci, giocattoli, giornalini, ecc.) avverrà previo pagamento di un certo numero di gettoni o altri oggetti simbolici stabiliti per convenzione. I gettoni si ottengono emettendo comportamenti adeguati (goals) previsti dal contratto. Appare evidente che i gettoni hanno la stessa funzione del denaro e come questi sono dei rinforzatori simbolici e generalizzati.
Le remore sull’uso di questa procedura si possono superare se si considera che è generalmente usata laddove altre procedure hanno fallito, che come tutti gli interventi ha carattere di provvisorietà, che è certamente preferibile a procedure punitive (e sarebbe ipocrisia ignorare che esistono), che il dare e l’avere è nella logica della vita quotidiana. La procedura utilizza i gettoni perché essi offrono non pochi vantaggi. Il gettone infatti:

— permette ad ogni persona di scegliere il rinforzatore che desidera al momento dello scambio, evitando la saturazione;

— permette di utilizzare qualsiasi rinforzatore presente nell’ambiente;

— permette di rinforzare una catena di risposte (chaining o shaping) senza doverla interrompere; ciò è particolarmente utile con soggetti handicappati;

— è pratico da usare, di facile conservazione, poco costoso e resistente;

— la sua erogazione diventa un controllo automatico sulla frequenza dei comportamenti adeguati.

— Per garantire il successo di questa particolare contrattazione è bene attenersi ad alcune regole che sono emerse dai lavori sperimentali:

1) Stabilire con chiarezza quali sono i comportamenti da premiare.

2) Compilare un menù di ricompense di sostegno efficaci.

3) Elencare le ricompense di sostegno secondo l’ordine di preferenza che il soggetto ha indicato.

4) Stabilire quanti gettoni verrà a costare ciascuna ricompensa attenendosi ai seguenti criteri:

— più una ricompensa piace più gettoni costerà;

— con il variare dei gusti del soggetto durante il programma variate il costo in gettoni delle ricompense in modo da ristabilire quanto detto al punto precedente.

5) Decidere quanti gettoni il soggetto avrà per ogni comportamento adeguato emesso utilizzando i seguenti criteri:

— più un comportamento è difficile da emettere per il soggetto, più gettoni dovrete dare e viceversa;

— con il variare della abilità del soggetto variate il numero di gettoni che erogate, in modo da ristabilire quanto affermato al punto precedente.

6) Stabilire dove e con quale frequenza i gettoni saranno scambiati con i rinforzatori di sostegno attenendosi a questi criteri:

— più il comportamento è debole, più spesso fate lo scambio;

— diminuite gradualmente la frequenza degli scambi;

— diminuite gradualmente il numero dei gettoni.

Quanto detto al punto 6) negli ultimi due richiami vi permette di terminare il contratto senza traumi, assoggettando l’alunno ai soli rinforzi naturali che l’ambiente gli erogherà, come per tutti gli altri.
La procedura, a volte, include il «costo della risposta». Tale termine sta a indicare che se il soggetto emette un comportamento inadeguato gli verranno sottratti un certo numero di gettoni che ha già guadagnato. Ciò può aumentare, in alcuni soggetti poco collaborativi, la motivazione. Per una corretta attuazione della token economy è necessario conoscere le regole della contrattazione educativa (vedi Contratto Educativo).